28. Hong Kong PMQ

Di tutte le cose che ho visto a Hong Kong ce n’é una che mi ha particolarmente sorpreso, e a cui ho deciso pertanto di dedicare un post apposito.

Uno dei temi piú gettonati, quando facevo l’assistente al corso di Progettazione Architettonica nel mio period post-universitario (si parla di Pleistocene, lo so, ma questo passa il convento), era quello del riuso di spazi ed edifici assimilabili al concetto di archeologia industriale per la realizzazione di centri per l’arte contemporanea, in cui anche giovani artisti e designers desiderosi di far conoscere il frutto della loro creativitá, potessero trovare uno spazio per la propria espressivitá e, perché no, un canale per la vendita dei propri prodotti. Una commistione di ambienti espositivi e per il commercio, i quali trovano come legante un sistema di spazi polifunzionali, che rendono vivi gli ambienti ospitando corsi di cucina, danza, pittura, e permettono alla gente di avvicinarsi al mondo, non sempre immediato, dell’arte contemporanea.

Il PMQ di Hong Kong é un esempio ben riuscito di questo tipo di Edificio/Sistema.

Sorge nel cuore di Soho (proprio sulla Hollywood Road) e inizialmente ospitava il Police Married Quarters (PMQ, appunto), un dormitorio in cui abitavano le famiglie degli agenti di polizia di Hong Kong, sorto a sua volta sulle macerie di una scuola (il Victoria College) realizzata alla fine del diciannovesimo secolo e distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. L’edificio é caduto in disuso nel 2000, e nel 2010 é stato oggetto di un laboratorio di Design, a cui ha contribuito anche il Politecnico di Hong Kong, che lo ha trasformato in un Creative Industries Landmark.
La configurazione odierna ricalca la struttura originaria, con l’annessione di alcuni spazi piú a vocazione urbana: nei vecchi appartamenti (di diversa dimensioni perché orginariamente destinati ad accogliere sia agenti singoli sia quelli che si portavano dietro le relative famiglie) trovano posto oggi piccoli shop e ambienti per le attivitá piú disparate, tutti connessi attraverso un sistema di ballatoi che ne rendono godibilissima la percorribilitá.
Gli spazi esterni, a piú livelli a causa della tipica morfologia del terreno in quest’area, si connettono al tessuto urbano attraverso spazi per il ristoro e affacci in tutte le direzioni. Appesa alla grande copertura che sovrasta il cortile centrale e la terrazza panoramica, una gigantesta capra composta da minuscoli origami dorati, opera di Charles Kaisin, dá il benvenuto ai visitatori… a al nuovo anno.

Ha inaugurato l’anno scorso.
L’ho trovato cosí piacevole che in un solo giorno ci sono tornato due volte, per vederlo a orari diversi.
Di seguito vi pubblico alcune foto fatte dal sottoscritto.
Se volete altre informazioni, il sito é questo QUI.

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Un pensiero su “28. Hong Kong PMQ

  1. Lo spazio per unirsi, per connettere le persone in base agli interessi, per farle parlare, farle crescere.
    Uno spazio per farsi conoscere. Per uscire dai social e scoprire quanto si è più belli di persona.
    Gli spazi che in Italia mancano .

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