54. Mi sono perso

Mi sono perso in motorino per strade circondate da villaggi e templi, mangiando da bancarelle sudicie pranzi buonissimi a trenta centesimi di euro.

Mi sono perso per viottoli scoscesi alla ricerca del mare, seguendo le sole indicazioni di gente sorridente seduta sulla soglia delle loro case.

Mi sono perso in vicoli fiancheggiati da porticine intarsiate che affacciavano su cortili profumati di incenso e pieni di vegetazione rigogliosa.

Mi sono perso per le campagne, camminando per le risaie con solo il vento fra le palme a farmi compagnia.

Mi sono perso tante cose, sicuramente, che avrei potuto forse scoprire girando all’incrocio successivo, o forse percorrendo un altro sentiero, e mi sono detto “sarà per un’altra volta”.

Certamente mi sono perso tutto quello per cui la gente viene solitamente qui, perché i posti dove c’erano i “foreigners” li ho evitati più che ho potuto.

Mi sono perso.
A Bali mi sono perso.

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Ps: pubblicherò molte altre cose di questo viaggio, con calma e quando sarà finito. Ma questo è il mio “oggi” e bisognava fermarlo, no?

6 pensieri su “54. Mi sono perso

  1. La prima foto è spettacolare 🙂
    Ho abitato per qualche mese a Jakarta quest’anno e da lì mi son spostata per visitare il resto di Java e Lombok, ma non sono mai stata a Bali e leggendo quel che hai postato mi sa che mi son persa una gran bella cosa. L’Indonesia è un posto delirante (nel bene e nel male), ma da quando mi han rispedita in Italia soffro di una specie di saudade indonesiana che non mi lascia più, infatti il tuo post l’ho letto velocissimamente perché morivo d’invidia. Aspetto altri post per rosicare ancora.

  2. Da “tuitter” a qui…delizioso!
    E dico solo che questo è il primo commento che scrivo da quando scarrello sull’internet!!!

  3. Pingback: 156. Mexico e Guanajuato - MartinoExpress

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