50. Capitolo 2 – Beijingners

Me l’avevano detto tutti: quando torni in Italia dopo sette mesi consecutivi di Cina poi non è facile tornare indietro. Addirittura il capo mi aveva chiesto: “ma dopo le vacanze torni, sì?”, certo della risposta affermativa ma con un tono che non lasciava presagire nulla di buono.
In effetti quando dopo le vacanze (e che vacanze, con gli amici di sempre e in bocca i gusti e negli occhi i colori del Salento) devi rimettere piede sull’aeroplano, sapendo di ripiombare in quel delirio cosmico che è la Cina contemporanea un po’ il brividone lo senti.
A maggior ragione quando la tua destinazione è una città nuova: nuova casa da trovare, nuove usanze e nuovi tempi da imparare, nuovi posti da individuare, il tutto non esattamente banale perché che Beijing è sconfinata te ne rendi conto appena esci dal terminal3 dell’aeroporto e l’impressione di essere di fronte a una cosa che ti mangia in un boccone è addirittura più forte di prima.

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Però siccome quelli giudiziosi dicono che bisogna far tesoro dell’esperienza, ho fatto una cosa che non avevo mai fatto prima e ho riletto i primi post di questo blog: mi sono sorpreso io stesso di come si scopra di trovare in sé risorse che uno non si aspetterebbe di avere mai e che l’aiuto ti viene dai luoghi e dalle persone più inaspettati. E alcune cose mi hanno fatto sorridere perché sembrano passati anni luce e invece quelle cose succedevano pochi mesi fa, e quello lì in mezzo alle strade di Guangzhou, che all’inizio non sapeva dove fare la spesa e invece alla fine dava indicazioni al tassista in cinese per farsi portare sotto casa, sono proprio io. E che in fondo, per quanto ubriaco di novità e perso dietro a diecimila cose, ci sono sempre stato.
Allora mi è tornata in mente una frase di quello che io, persona erudita e di grandissimo spessore culturale, considero uno dei più grandi e influenti filosofi del secolo scorso: Madonna.

Dice:
There’s only so much you can learn in one place…
The more that you wait,
the more time that you waste.

La canzone si chiama Jump.
E allora che si fa? Si salta.
E andare.

Buona Beijing a me… e a tutti voi!

Ps: per festeggiare ho fatto subito quella che ha tutte le carte in regola per rivelarsi la CAZZATONA MEGAGALATTICA DEL MILLENNIO.
…Ma mi andava!

Poi vi racconto.

2 pensieri su “50. Capitolo 2 – Beijingners

  1. Ciao Marty, mi spiace davvero che non ci siamo beccati. Alcuni giorni fa dissi a Dile. “Accidenti dobbiamo dire a Martino di venirci a trovare al mare” e lei “va beh tanto ora è a casa mica torna in Cina” ed io ” ma sei sicura… io credo …” e lei ” ma certo ha finito mica torna più in Cina” ed io “ma sei sicura!?”, lei “certo lo so per certo”. APPOSTO! Ci si vede quando torni. Ciaooooo.

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