Beijing mi sta viziando.
Credo che tre settimane consecutive di sole non si registrassero dai tempi della Dinastia Ming: invece a me sono state regalate, col cielo quasi sempre limpido e una leggera brezza che ti rimette al mondo, quasi da quando ci ho messo piede (e vi assicuro ho perso il conto dei giorni). Questo fenomeno meteorologico piú unico che raro, c’é da dirlo, si é verificato essenzialmente grazie ai Mondiali di Atletica che si sono tenuti qui tre settimane fa e le Parate Militari a seguire, eventi che hanno comportato l’interruzione coatta dell’attivitá delle maggiori fabbriche che causano la famosa “pollution” perenne.
Ma non importa.
Beijing mi ha mostrato il suo profilo piú “solare e pazzerello”, come se volesse attutirmi il colpo, nell’attesa di introdurmi a quello piú oscuro e misterioso (ma sono certo ugualmente affascinante, almeno all’inizio) della cittá avvolta dalla nebbia piú cupa.
Domenica, finalmente, dopo giorni e giorni di lavoro intervallato dalla rincorsa a diecimila cose per poter sistemare casa e tutto quanto (avrete letto dell’Hutong, mi auguro… bene, me ne sto inesorabilmente facendo una ragione), sono riuscito a prendere fiato e sono andato al Palazzo d’Estate, trascorrendoci una mezza giornata. Mi ci ha accompagnato N., una mia ex-studentessa ritrovata per circostanze incredibili qui a Beijing, che nell’attesa di tornare in Italia (“perché dopo tre anni ho bisogno di una pausa”) mi sta portando un po’ in giro, facendomi da Cicerone in alcuni posti un po’ “imbucati” e fuori dal giro “solito” – se cosí si puó dire – di cui sono giá pazzamente innamorato… magari vi parleró piú diffusamente di N. in futuro, perché é un soggetto che merita.
Intanto vi mostro alcune foto del Summer Palace, che proprio “imbucato” non é, ma da qualche parte dovevo pur cominciare.
É il vero RGB.
Il verde della vegetazione, il rosso delle strutture architettoniche, il blu del cielo limpido di fine estate.
Tutto qui.
Buona settimana a tutti.
Oh Matonna quel cervo e quella gru come starebbero bene all’ingresso di casa mia!