Come si fa, dico io, non solo “non voler bene” ma a “non guardare con un malcelato sguardo di stima” un animale che, incurante della sua stazza e in barba alla genetica che lo colloca a tutti gli effetti nella categoria “orsi” (votandolo indissolubilmente alla natura di predatore carnivoro), decide arbitrariamente di cibarsi solo di bambú e si obbliga serenamente a trascorrere, a causa del contenuto calorico praticamente nullo del suddetto alimento, la sua intera esistenza spiaggiato a terra che manco fosse solo la sua pelle davanti a un camino in una baita di montagna, o al massimo seduto a palle all’aria rimirando inerme i resti sgranocchiati del proprio pasto, sparsi sulla propria panza! Al Panda, tra l’altro, non interessa che questo sua condotta di vita lo obblighi a sottostare a un #FertilityDay (nel senso che ha tipo due ore fertili in tutto l’anno) e non importa che i suoi cuccioli nascano grandi come quelli di un criceto: nel caso di un parto gemellare, grasso che cola, il Panda femmina si occuperá di un solo figlio. A vita perché “e che é sentite gente io sono a risparmio energetico mica posso fá tutto io occhei?”.
Insomma, al di lá del contesto favoloso del “Chengdu Research Base of Giant Panda Breeding” (cosí ben progettato, pulito e ordinato che non sembra nemmeno di essere in Cina) e nonostante io nutra generalmente uno slancio nei confronti degli animali pari a quello che ho per una congiuntivite, devo dire che la visita al centro di ricerca é stata davvero divertente. Purtoppo il “progetto” che consentiva ai visitatori di poter prendere in braccio un cucciolo di Panda é stato archiviato da un po’ e non ho potuto completare la mia missione, ma aver trascorso un paio d’ore in compagnia di questi potenziali “Genma Saotome” (alcuni avevano dei movimenti e dei mood cosí umani che sembrava ci fosse un uomo nascosto dentro) mi ha piú volte fatto sbellicare per davvero.
Consiglio solo a chi fosse interessato a metterlo in programma per una visita futura di andare, come ho fatto io, alle prime ore del mattino: vedrete i Panda fare colazione prima delle nove a pochi metri, in tranquillitá e senza troppa ressa ed eviterete, nel caso si alzino le temperature nel pomeriggio, di trovarli rinchiusi nelle loro tane.
Perché se tanto tanto fa un po’ caldo non penserete mica che il Panda, con tutto quello che ha da fare, abbia pure sbatti di stare ad aspettare voi?
(QUI, la raccolta degli Snap dal Centro di Ricerca sui panda di Chengdu)
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