Finalmente mi sono deciso a mettere insieme un po’ di concetti random e a selezionare qualche foto su Mandalay da pubblicare (sono parecchie, in realtá, come al solito), giusto per non far passare troppo tempo dal mio rientro in Cina sebbene, come molti di voi sanno, la mia intensa attivitá ginnica, ormai ripresa a pieno ritmo, mi stia tenendo molto molto impegnato – il restante tempo libero lo passo steso sul letto in coma vegetativo cercando antidolorifici su Taobao.
Ma veniamo a noi.
Mandalay é stata la prima tappa del mio viaggio: va bene, come prima tappa in Myanmar, specialmente se come ho fatto io si decide di saltare Yangoon a pié pari, ma solo se uno non si lascia scoraggiare dall’approccio poco idilliaco con l’ambiente urbano. Perché Mandalay é fondamentalmente una cittá povera e bruttarella, in cui passeggiare per le strade non é certo un’esperienza particolarmente degna di nota. Sará che vivendo in Asia da due anni ormai ho progressivamente perso il fascino del “sudicio”, e a respirare i gas di scarico di motorette spompe e mangiare roba fritta nell’olio esausto del trattore accovacciato in una bancarella a bordo strada non mi elettrizza piú come all’inizio, in cui faceva “novità”, “folklore”, “immedesimazione”. Mi sono forse un po’ imborghesito anch’io, direbbe il Pampa. Peró, per farvi capire il livello di Mandalay, il primo giorno appena arrivato ho subito testato una bottegaccia locale a due isolati dall’albergo per un pranzo dal costo complessivo di un euro e mezzo compresa bevuta, per poi scoprire che era il terzo ristorante locale piú recensito su TripAdvisor. Lusso, signori miei.
Per godere della cittá bisogna andare a vedere le “ancient cities” che si trovano poco distanti (Amarapura, Sagaing e sopratutto Inwa), ma é bello anche salire sulla collina di Mandalay – unica altura della piana, posta a Nord-Est del centro vero e proprio – e vedere il panorama del Palazzo Reale. Tutte cose che essendo dotati di un po’ di buona iniziativa si possono fare serenamente in un giorno e mezzo.
Di questi posti potete vedere alcune immagini a seguire (ultime quelle del tramonto sul ponte U-Bein che considero una degli spettacoli piú belli mai visti in vita mia) ma volevo soffermarmi su un fattore che mi ha particolarmente impressionato sin dall’inizio, anche nel mezzo del casino piú nero della vecchia Capitale: le persone.
Cerco in qualche modo di tradurre in termini piú espliciti una suggestione che ho voluto dare nelle foto allegate al post precedente (QUI), dicendo che la popolazione Birmana é estremamente povera, é fatta di gente che non ha nulla nulla nulla, ma che mi ha colpito oltre che per la proverbiale gentilezza e il celebre senso di ospitalitá anche per una grandissima dignitá che traspare da qualsiasi loro gesto. Ho avuto l’impressione di avere davanti a me un popolo fiero, onesto, e che dimostra capacitá, qualora tu gli indichi qualcosa, di guardare il là del dito. Sono persone che si fanno in quattro per aiutarti, che sanno come approcciarti, e che si lasciano fotografare volentieri tenendo le teste ben erette sulle proprie spalle, guardando dritto nell’obiettivo: piú di una volta mi hanno chiesto di rivedersi nei miei scatti, sorridendomi poi soddisfatti del risultato.
Sono belli. In modo anticonvenzionale e misterioso ma sono belli, tutti, soprattuto i bambini. Considerate che io ho un istinto di paternità tale che potrei alzarmi domani e andare a farmi una vasectomia con la stessa leggerezza con cui ordinerei una sfoglia alla crema al bar, ma quando ho visto questi ragazzini correre entusuasti a piedi nudi in mezzo a strade luride e polverose mi é scattata una tenerezza che io non mi so spiegare: li avrei infilati in valigia e me ne sarei portati a casa un paio… un po’ come fa Madonna tutte le volte che mette piede in Malawi.
Insomma, via, bando alle ciance e godetevi le foto di Mandalay.
Nei prossimi giorni arriveranno i post sulle tappe piú belle: Bagan e il Lago Inle.
Mandalay.
Palazzo Reale e la collina di Mandalay.
Colazione coi monaci ad Amarapura, l’antica capitale.
Mingun.
Colline Sagaing
Inwa.
Tramonto sul ponte U-Bein.
Meraviglia!