Mi si perdoni la brevitá di questo post, e l’inqualificabile assenza di documentazione a corredo dei relativi (pochi) contenuti, ma certe cose che accadono vanno cotte e magnate.
Venerdí sera Ahao é venuto a trovarmi a casa mia. Quando gli avevo detto che abitavo in Hutong si era gasato come un bambino sul Bruco Mela ed é voluto venire a dare un’occhiata. Abbiamo mangiato spiedini di pecora e intestino di pollo al ristorante in strada qui dietro, bevuto birra e poi é venuto a farsi un caffé come si deve a casa.
Ora si dá il caso che l’amico Ahao, oltre a essere una persona esilarante, sia anche progettista piuttosto promettente e un tipo umano molto curioso: é uno che affronta di petto progetti importanti ma che, come me, non disdegnerebbe a volte di affrontare un tema di dimensioni ridotte dedicandogli del tempo, per fare qualcosa di “piccolo e bello”, da metabolizzare con calma, in cui sia il dettaglio a fare, al contrario di una prassi propriamente cinese che spesso ti porta a fare della progettazione una fase sempre piú frettolosa, davvero la differenza.
Insomma Ahao tanto per cominciare entra in casa mia e rimane rapito dal dettaglio della struttura interna dell’appartamento tinta di un rosso acceso, contrapposto al verde bottiglia degli infissi delle finestre (nel avevo parlato anche quando ho fatto il post sullo Hutong Lifestyle e nel relativo video che vi riporto qui sotto).
Mi spiega quindi che l’utilizzo di questi colori era proibito nelle case comuni (reato peraltro punibile con la pena di morte) in quanto riservato alle dimore dei Nobili o degli Ufficiali dell’Impero, che dovevano distinguersi da quelle del popolo solitamente realizzate con il mattone grigio facciavista tipico degli Hutong pechinesi. Mi ha quindi illustrato come, con ogni probabilitá, casa mia sia stata in passato porzione della casa di una famiglia abbiente, ed é tutt’altro che improbabile che si trattasse proprio di quella della famiglia (concetto abbastanza ampio nello scenario degli Hutong) di Liang Qichao, scrittore, giornalista, filosofo e riformatore cinese, nonché personaggio di spicco nel processo di internazionalizzazione della Cina nel periodo del tardo Impero a cavallo fra diciannovesimo e ventesimo secolo, vissuto (questo lo dice pure Google) esattamente nel mio blocco. Il che spiegherebbe peraltro perché sulle mappe digitali la “Former Liang Qichao Residence” (quella in cui avrebbe trascorso gli ultimi anni di vita, perché quella in cui é nato é visitabile, bella che restaurata in Guangdong) sia indicata a cinque metri da casa mia ma che io non sia riuscito a trovarne traccia qua attorno. In pratica, secondo Ahao, la spiegazione sarebbe che in realtá non l’ho trovata perché ci dormo praticamente dentro: inutile dire che, senza indagare oltre, il sottoscritto si é immediatamente lasciato persuadere da questa suggestiva ipotesi. E bona la prima.
Insomma il risultato di queste e altre considerazioni nel campo dell’architettura scambiate con Ahao in tre ore di chiacchierata ha prodotto l’idea di una “ARCHITECTURAL SEPTEMBER”, in cui il giovane collega si fará carico di stilare una lista di architetture minori (non le grandi opere contemporanee che ho condiviso in passato anche io qui sul blog piú e piú volte, quanto opere piú nascoste, da scovare all’interno di scenari simili a quello in cui vivo) da andare a visitare assieme ogni sabato di Settembre, alla scoperta dello scenario degli Hutong e delle nuove realizzazioni architettoniche che lo stanno trasformando dall’interno. Pensavo ovviamente di condividere via via le scoperte fatte anche su Snapchat e/o IG stories, quando sará il momento. E voi che fate, non ci venite con noi?
A chi non avesse idea chi sia Ahao, invece di dargli tante ma tante legnate come meriterebbe, mostro qui sotto una foto che mi ha concesso di fargli l’anno scorso (prima del suo matrimonio e, a onor del vero, del conseguente dimagrimento).
A seguito, inoltre, perché sono di buon umore e quindi di manica larga, mostro anche un Ahao in versione “Merry Christmas” in tutto il suo tatonissimo splendore, andato in onda subito prima dello scorso Natale sul mio esoticissimo profilo Instagram. Instagram che molti si ostinano a non seguire ma-io-come-devo-fare-con-voi.
Insomma che alla fine per il blog ci sia una pausa estiva oppure no, cari telespettatori vicini e lontani, ci vediamo a Settembre per un CitySightseeing come si deve, sempre su martinoexpress. Iscrivetevi quindi alla Newsletter qui sotto e… MIND THE DATE!
A presto.