137. Valentino

Ho comprato un motorino elettrico.

É un esemplare della NIU (trend assoluto dell’estate duemiladiciassette di Pechino), modello M1: uno scooter super-accessioriato, dotato di gps per rintracciarlo in caso di furto, grazie all’App dedicata che ti permette di monitorare anche lo stato della carica, i chilometri residui, quelli percorsi, i milligrammi di Monossido di Carbonio risparmiati per l’ambiente, equipaggiato di un tasto che mantiene il moto a una velocitá costante e ti permette di usare la mano destra per spararti i selfie, gli Snap o le Stories (sí, mamma, sto attento) mentre guidi senza dover tenere la manopola del gas, corredato di una batteria elettrica estraibile e ricaricabile, leggera e maneggevolissima, caratterizzato da un design accattivante e minimale nonché di un costo contenutissimo (circa in quarto del corrispettivo appena commercializzato in Italia dello stesso Brand). É praticamente perfetto: é l’acquisto che andava fatto, che ho fatto e che sono felice di aver fatto.

[No, non sto smarchettando la NIU, fatemi arrivare al punto.]

L’unico piccolo problema del modello M1 della NIU, é che gli esperti del marketing avrebbero serenamente potuto battezzarlo Valentino, non come omaggio a Valentino Rossi, pluripremiato pilota motociclistico, quanto perché effettivamente Va-lentino: diciamo che coi suoi 40km/h scarsi (una velocitá, sí, praticamente irraggiungibile nel congestionato traffico diurno d’aa Capitale, in cui conta piú la ripresa della potenza) non lascia certo molto spazio al mio recondito desiderio di andare nottetempo a fare le impennate sul terzo anello.

In sintesi, Valentino ha tutto quello che gli serve per essere il top del top della gamma. Ha carattere, si fa notare, ha un piglio ggiovane ma affidabile, é immediato, va bene per tutte le occasioni per cui dove lo metti sta, non ha bisogno di accorgimenti particolari, é scattante quanto basta per balzare agilmente in testa ai suoi simili alla partenza. Sulla lunga distanza si lascia peró molto spesso riprendere e superare, arranca sui punti piú difficili, manca di aggressivitá e soprattutto, quando appunto arriva la sera, le strade diventano deserte, e quindi sparisce la competition e si viaggia da soli, va a rilento e manca di emozione.

Mh.
Stavamo parlando del mio motorino o…


(per chi fosse interessato al website in italiano lo trovate – tradotto male – a questo link).

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