142. Halloween in the States

Colgo l’occasione di questa festa per aprire il nuovo post con una brevissima (tranquilli) carrellata di immagini fatte negli States in occasione della tappa a Cherry Hill e Philadelphia del mio viaggio in America, dove evidentemente per Halloween ci sentono davvero un casino.





Il mio breve passaggio fra Pennsylvania e New Jersey, felicemente ospite di amici che non vedevo da anni, mi ha offerto l’occasione per toccare con mano uno scenario degli Stati Uniti completamente diverso da quello newyorkese, ma non per questo meno familiare o riconoscibile. In pratica sono passato in un’ora e mezzo di pullman da quel misto di Die Hard, Ghostbusters e il Diavolo veste Prada che sono le strade di New York City… a Wisteria Lane! Bhe, non proprio come uno zapping televisivo ma poco ci manca.

Haddonfield é un sobborgo residenziale di Cherry Hill, a quindici minuti di metro da Philadelphia nonostante sia tecnicamente ancora in New Jersey e non in Pennsylvania, ed é esattamente come uno si immagina i sobborghi residenziali statunitensi: le case sono tutte costruite nel classico sistema “Platform Frame” (con le doghe di legno sfalsate), le finestre col telaio bianco e le piccole logge all’ingresso, circondate da pratini curati e privi di recinzioni. Tirare fuori il barbeque dall’autorimessa sul retro e coprire la griglia di costolette e cosce di pollo per un reggimento era l’inevitabile cosa da fare e infatti l’abbiamo fatta immediatamente, con una lunga chiacchierata a seguire seduti in veranda sul retro birra alla mano in pieno stile “The Family Man”: passare una serata, e la notte a seguire, in questo contesto tranquillo in compagnia di vecchi amici é stata una breve parentesi piuttosto rilassante.

Sará forse per il FILINO di stanchezza che mi é uscito di conseguenza, che la giornata seguente spesa in giro per Philly (nemmeno troppo aiutata dal tempo) é stata un po’ sottotono, per cui a parte un giretto frettoloso fra CLASSICONI, dal Reading Terminal Market, al City Hall, al Philadelphia Museum of Arts – ma soprattutto i cosiddetti “Rocky steps” – non c’é stato modo di fare molto altro. Una tappa troppo breve sia per percepire il vibe della cittá, per conoscere gente del posto o anche solo per vedere “la gente morta” (cit.).

Se peró avessi avuto l’impressione che il climax del mio viaggio fosse ormai un po’ in discesa, le sei ore di aereo di primo mattino verso la West Coast, mi avrebbero poi chiaramente dimostrato che mi sbagliavo.
Era la volta di San Francisco.


































Ci si vede presto con l’ultima puntata dalla California. Ciao!

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