162. Breve rassegna stampa

Ho voluto dedicare appositamente un post del blog ad una carrellata di articoli a mo’ di Rassegna Stampa, perché se ne sono sentite di tutti i colori, in questi mesi, e tante volte è stato per me difficile fare lo slalom tra fake-news e titoli di giornale sensazionalistici e/o allarmistici, specialmente per quanto riguarda la situazione nel Paese da cui la pandemia da Covid-19 ha avuto inizio. Ho quindi pensato che collezionare qui di seguito alcuni documenti che hanno aiutato me a schiarirmi le idee potesse essere utile anche a qualcun altro per cui eccoci qui.

Vorrei cominciare con due puntate del Podcast “Risciò”, condotto in maniera molto lineare e comprensibile dai due sinologi Giada Messetti e Simone Pieranni. Sono due audio di una ventina di minuti ciascuno, tempo che per me si è rivelato straordinariamente ben speso.

Ascolta “La Cina e il coronavirus. Parte 1” su Spreaker.

Ascolta “La Cina e il coronavirus. Parte 2” su Spreaker.

Di Giada Messetti (persona deliziosa, la quale ho scoperto essere mia follower su Instagram e con la quale ci siamo sentiti e stiamo pure facendo una lettura incrociata dei rispettivi libri) potete vedere anche qui un video in cui espone la situazione sociale e politica della Cina nel momento in cui il Covid-19 si è scatenato. Il video nasce come diretta FB sulla pagina Decameron, in cui ha luogo un confronto diretto fra Messetti e Francesco Costa che invece parla dell’analogo caso negli Stati Uniti. Mi è parso molto interessante vedere come la differenza fra queste due realtà, che si contengono oggi lo scettro di prima potenza economica mondiale, sia stata in qualche modo esasperata dal modo in cui è stata gestita l’emergenza relativa all’attuale pandemia.


(per chi fosse interessato, il libro di Messetti è questo LINK qui: Nella testa del Dragone, mentre gli altri Podcast a tema Cina di Risciò li trovate QUI)

A tal proposito, un quadro chiaro della situazione americana mi è parso l’abbia dato un articolo che risale a qualche settimana fa, apparso sul New York Times e che potete leggere cliccando QUI. Mi ha colpito la sottolineatura del fatto che questa sia l’unica emergenza mondiale che ha avuto luogo negli ultimi cento anni e passa in cui il mondo intero non abbia guardato in direzione degli Stati Uniti alla ricerca di una leadership globale.

Per chi invece, forse alla ricerca di uno sguardo su quello che potrebbe essere anche in Italia un possibile scenario futuro, si chiedesse come si vive oggi là dove tutto è cominciato, ovvero a Wuhan (ricordiamo ancora alla platea che io a Wuhan c’ho abitato e ne ho scritto, fra le altre cose, QUESTO, QUESTO e QUESTO), una panoramica generale l’ha dato un articolo de il Post – una delle poche testate che non abbia pisciato regolarmente fuori dal vaso secondo me – che è stato pubblicato a metà Maggio e che trovate QUI.

Breve parentesi “indicazioni utili”. Siccome mai come in questo caso le fake-news non sono tanto inutili quanto dannose, il Ministero della Salute ha aperto una webpage dal titolo “attenti alle bufale”, in cui si chiariscono le linee guida ufficiali per la prevenzione del contagio e si smontano teorie fantasiose alimentate dal passaparola sui social media: il podcast Ansa Voice Daily, disponibile anch’esso sulla piattaforma Speaker, ne riassume settimanalmente i contenuti (sì i podcast mi piacciono perché posso ascoltarli mentre cucino o faccio la doccia invece delle solite quattro canzoni di merda che Spotify mi propina in questi giorni).

Ascolta “Coronavirus, fake news sempre più pericolose” su Spreaker.

Bene, adesso che vi ho lasciato con tre o quattro cosette da leggere posso partire tranquillo per una trasferta di lavoro a Chongqing, sulla quale spero di potervi raccontare due o tre cosette al mio ritorno la prossima settimana.
Buona lettura/visione/ascolto a tutti.

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