164. Attorno a Chongqing

Ho passato l’ultima settimana di vita a Beijing a selezionare, preparare, programmare, immaginare, in vista di quelle che sapevo sarebbe stato un imminente trasferimento. Poi la vicenda trasloco ha subito l’accelerata che sappiamo, la parola “imminente” ha assunto tutt’altra valenza, e di punto in bianco ho dovuto organizzare, far collimare spedizioni, orari, scadenze, contratti. In più vorrei ricordare che progettare io lo faccio pure di lavoro, per cui mi sono trovato a convivere 24/7 con un carico mentale non indifferente, tutto sbilanciato nell’immaginare il futuro qui e con un botto di questioni a cui star dietro.
Quando ho ricevuto la chiamata di Mirco che mi chiedeva se volevo accompagnarlo in un giro attorno a Chongqing durante i tre giorni del Dragon Boat Festival, quindi, l’idea di aderire a una vacanza già programmata, saltando a bordo a cose fatte, senza dover io stesso prendere una decisione in merito a dove quando e a vedere cosa, m’è sembrata una boccata di aria fresca. Era pur vero che i pacchi sarebbero arrivati precisi da Beijing appena prima della breve vacanza e che avrei potuto usare di quel tempo per sistemare casa, ma non avendo ancora un letto su cui dormire, un tavolo su cui mangiare o un armadio in cui smistare la roba, quei tre giorni si sarebbero probabilmente trasformati in tempo sprecato a fissare il soffitto.

Pertanto, al grido di “Dimmi dove devo farmi trovare che butto in borsa le ultime tre paia di mutande pulite che mi sono rimaste e arrivo” mi sono accollato allo sventurato per i tre giorni a seguire.

Questo a seguire il video-racconto del viaggio:

Grazie a questo road-trip ho scoperto quindi che l’area attorno a Chongqing è bella da levare il fiato: non avevo mai visto niente di simile in Cina. Sono gli unici posti che ho visto qui, finora, in cui si la percezione di essere di fronte a uno scenario naturale se non selvaggio, almeno non ancora irrimediabilmente sputtanato dal turismo di massa e a attrezzature turistiche mastodontiche, atte ad accogliere ondate di cinesi durante le feste comandate.
Sono rimasto anche stupito del fatto che, nonostante il Dragon Boat festival sia una delle festività preferite qui nella “Terra di Mezzo” per muoversi dalle grandi città, abbiamo visitato alcuni degli spot quasi in completa solitudine, complice una giornata di maltempo e probabilmente un certo eco del rischio di contagio da coronavirus.
Forse il Covid-19 ha fatto anche cose buone (cit.).

Vi lascio con la consueta gallerie di immagini a completamento del video-diario di cui sopra.
Questa volta, essendo appunto stato completamente a rimorchio, non pubblico a seguire la paginetta con la schedule della vacanza: qualora non vi bastino i nomi – in inglese e cinese – dei posti visitati (NB: conviene sempre verificare telefonicamente le prenotazioni di ingressi e alberghi, specie se siete stranieri e specie in questo periodo post pandemia) e vogliate qualche informazione in più… che vi devo di’: citofonate a Mirco.

Wulong: Three Natural Bridges National Park – 天生三桥
















Wulong: Fairy Mountains National Park – 仙女山镇









Chongqing: Ciqikou Ancient Town – 磁器口





Dazu Rock Carvings – 大足石刻



















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