Ce l’ho fatta!
Le premesse per un anno di merda dal punto di vista dei viaggi c’erano tutte, invece questa seconda metà del 2020 sta riservando delle grandi sorprese.
Doverosa premessa: In Cina non ce n’è coviddì (cit.). Il Grande Fratello XiJinPing, col suo monitorare passo passo in modo capillare qualsiasi comportamento di un miliardo e mezzo di connazionali, ha fatto anche cose buone (aricit.). Volendo essere pignolini ci sono ancora in lockdown quattro milioni di cinesi incazzai neri a Urumqi, perché sono saltati fuori dieci – DIECI – casi un mese fa, ma la cosa dovrebbe essere in via di risoluzione (se non addirittura già risolta nel tempo che finisco di scrivere sta boiata e premo INVIO). Insomma per farla corta di uscire dalla Terra di Mezzo ancora non se ne parla, a meno di accettare il rischio di rimanere chiusi fuori o comunque di farsi la quarantena in albergo pagata di tasca propria al rientro, ma basta sfoderare un codice verde dell’Health Kit che chiunque ha sul proprio telefono (una specie di Maxi-Immuni valida in tutta la Cina che non ti puoi esimere dal presentare a ogni richiesta) e all’interno del paese giri in lungo e in largo quanto e come ti pare con il vantaggio che, siccome la gente ancora un po’ di paura sotto sotto ce l’ha, i posti che vedi non sono nemmen troppo affollati.
Quando mi ero spostato a Chongqing e avevo cominciato a fare liste su liste di cose che mi avrebbero aiutato in questa lunga e difficile parentesi lavorativa (ne avevo parlato QUI), la prima fra queste era dei posti che avrei voluto visitare in Cina e il primo della lista era in particolare uno che avevo in mente da cinque anni: i Tulou del Fujian.
Non ho voglia di mettermi a spiegare i dettagli di questa originale e unica tipologia edilizia a cui ho fatto più volte cenno nel video che ho messo lì sopra… dirò soltanto che il nome significa “costruzioni di terra”, che sono stati per secoli e secoli le case caratteristiche dei contadini di questa regione riuniti in “clan” di gente più o meno imparentata (la moglie si trasferisce del Tulou del marito dopo il matrimonio), che sono edifici dalla pianta circolare o più raramente quadrata ermeticamente chiusi all’esterno per ragioni difensive, e divisi all’interno in un piano terra “pubblico” in cui trovano spazio cucine, pozzo, cortile per gli animali e in molt casi il tempio dedicato agli avi della famiglia, e due o tre piani superiori più privati.
(Minchia che bel sunto sintetico, visto bravo?)
Parentesi: Avete anche voi notato la somiglianza con il Globe Theatre di Shakespeare a Londra nel 1600? Io tantissimo e non sono il solo: stiamo cercando di capire se si possa stabilire una correlazione diretta fra queste due tipologie.
Insomma lascio che siano le foto e il video-diario che spero abbiate visto a raccontare il mio fantastico weekend da sciogno in giro per il Fujian, perché io c’ho da fare: ho in mente una destinazione per la Golden Week – solito break autunnal la prima settimana di Ottobre – che tenetevi forte.
Ciao.