171. Inner Mongolia

Quest’anno il Mid Autumn Festival l’ho passato facendo una cosa che non faccio mai, ovvero aderendo a un viaggio organizzato NON DA ME, e me ne sono andato in Inner Mongolia: una settimana sulle tracce di Genghis Kahn, fra praterie, wetlands, foreste di betulle, accampamenti di Yurt e villaggi locali, su fino al confine con la Russia.

L’agenzia che organizzava il viaggio è la stessa con cui ero andato in Tibet tre anni fa. Più che la loro originalità nell’organizzazione del viaggio mi era piaciuto, a suo tempo, il fatto che avessero messo assieme un’accozzaglia di gente variopinta ma molto easy-going. Con alcuni della comitiva del Tibet ero riuscito anche a tenermi pure in contatto negli anni. Allora, siccome stavolta avevo qualche giorno di ferie da smaltire fuori dalle vacanze ufficiali, un viaggio in Yunnan già organizzato per le due settimane seguenti (di cui parleremo dopo molto diffusamente) e, soprattutto, la certezza che sarei stato da solo come un gambo di sedano perché i miei amici avevano tutti da lavorare, mi sono detto “Ma sì dai, andrà come andrà ma almeno vedo due posti belli”.
Il tour è partito da Hailar, Hulunbuir, e si è snodato lungo tutta la parte Nord-Orientale della Provincia dell’Inner Mongolia.
Sapendo della dimensione sconfinata di questi spazi mi sarei aspettato un viaggio più monotono, ma la varietà degli scenari si è dimostrata davvero sorprendente: dalla vallata del fiume Morigele, che si snoda simile a un drago attraverso la prateria, alle wetlands di Ergun – la più grande zona umida dell’Asia -, fino al Parco Nazionale delle Foreste di Moerdaoga (significa letteralmente “andare in battaglia a cavallo” e la leggenda dice che queste parole furono coniate da Gengis Khan nel 1207), il più grande parco forestale nazionale del suo genere in Cina, la vista autunnale di questo territorio è stata sempre da togliere il fiato. Senza parlare della scoperta di piccole realtà cittadine, in particolare Shiwei, un vivace villaggio proprio sul confine sino-russo, abitato principalmente da discendenti russi, che è elencato come una delle dieci città più belle della Cina. Beh, no, non lo è… ma il carattere inusuale degli edifici, come fosse stata un pezzo di territorio strappato alla Russia e trapiantato in terra cinese, mi ha davvero affascinato
Che sia stato per il fatto che la vista del confine russo-cinese a 150m è stata la cosa più vicina a un’esperienza all’estero che abbia compiuto in questi ultimi due anni?

In sintesi, l’esperienza del viaggio organizzato di gruppo si è rivelata molto meglio del previsto, come avete visto dal video che ho messo sopra e come vedrete dalla INSENSATAMENTE LUNGA carrellata di foto a seguire.

Buona visione e ci vediamo presto con il report dallo Yunnan.

Morigele River & Grasslands













Shangkuli Farmland & Birch Forest
















Ergun Wetland









Aoluguya & Moerdaoga






Moerdaoga National Forest Park









Shiwei, Russian border
























Hiking in Birch Forest







Yurt camping in the Grasslands





















Hulun Lake




Manzhouli






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