174. Xingiang Capitolo Primo

Questo post è colpa di mia mamma.
“Oh ma il blog, non lo aggiorni più? Io voglio vedere i video del viaggio”, mi ha cazziato, quando ormai io avevo perso un po’ la voglia di mettermi a riordinare il materiale.
Sì perchè mia mamma, beata lei, Instagram mica ce l’ha… e del viaggio (sì quello che ho fatto ormai due mesi fa) non ha visto nulla se non qualche immagine condivisa live sulla chat di Whatsapp di Famiglia.

[Unpopular opinion: io voglio un gran bene alla chat di Whatsapp di Famiglia. Me li fa sentire vicini. Ma del resto io adoro anche i messaggi vocali lunghi come podcast, che me li ascolto mentre mi lavo i denti o mi preparo per uscire per cui mi sa che non faccio testo.]

Dicevamo.
La meta del viaggio è stata, per chi ancora non lo sapesse, il Xinjiang, ovvero la più nord-occidentale, e più estesa, delle province cinesi.
Era in programma da anni ma lo Xinjiang non è una destinazione semplice, un po’ per la distanza, un po’ per la vastità, un po’ perché si dice che in Xinjiang “succedano cose”, ed è noto che i controlli da parte dell’autorità sono più stringenti che altrove. In realtà la prima grande sorpresa è stata proprio il fatto che, grazie a un nuovo slancio da parte del Governo nel voler attrarre turisti cinesi e stranieri nella regione, nessuno di noi ha avuto un singolo intoppo.
Se guardando le fotografie e i video di questo post e di quello a seguire (poi vi dico due cose) vi venisse il sospetto che in realtà io sia stato in Afghanistan, in Russia, in Marocco, in Patagonia e in Canada, tutto assieme, non vi preoccupate: lo deve fare. La verità è che di chilomentri ne ho fatti tanti ma taaaanti (credo quanti ne servano per andare da Messina a Mosca, miglio più miglio meno) però non ho messo piede fuori dalla Provincia. I confini del Xinjiang vanno dal Tagikistan alla Mongolia e le influenze culturali di questi Paesi nell’area si vedono tutti, a maggior ragione per il fatto che la Cina vanta un’identità talmente forte che spesso proietta una sola immagine di se’ stessa: beh questo viaggio è stata l’ulteriore prova, ancora più del Tibet, ancora più del Sud Yunnan, che in Cina ci sono tante Cine, e che ognuna merita di essere conosciuta.

Segue carrellata di foto e (in fondo in fondo) il video della prima parte – quella Sud – del viaggio.

TASHKURGAN
Color mountain – White sand mountain – Karakul lake – Taskurgan






























KASHGAR OLD TOWN

































KUQA
Grand Canyon Kizil, Subashi Ancient city, Thousands Buddha Caves.



















TURPAN
Kumtag Desert area, Tuyugou Ancient City, Emin Minaret, Gaochang and Jiaohe Ancient city.





























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