85. Wuhan giorno due (“duì bu qǐ, wǒ shì lǎowài”)

Sveglia, doccia, colazione, check out, valigie al deposito bagagli, corsa in agenzia, caldo, umiditá al 1000%, maglietta pezzata, camicia dell’agente bianca e intonsa, invidia, bicchiere di acqua calda da bere, attivazione “tessera del gas”, caparra, deposito, spiegazione di un problema con l’acqua calda, mancata comprensione da parte del sottoscritto del problema con l’acqua calda, imbarazzo, maglietta pezzata, faccia dell’agente che sorride e dice “don’t worry, it’s ok“, arrivo della Landlady, saluti, altro bicchiere di acqua calda da bere, ultima visita dell’appartamento, arrivo della donna delle pulizie preannunciato per il pomeriggio, istruzioni, traduzione dell’agente immobiliare usando WeChat, conteggio di arredamenti e forniture, domande, mancata comprensione da parte del sottoscritto delle domande, imbarazzo, telefonate alla segretaria, chat scambiate a un metro di distanza, firme dei contratti, documenti vari di cui ignori il contenuto, la mia impronta digitale in inchiostro rosso apposta in calce, maglietta visibilmente pezzata, faccia dell’agente che sorride e dice “don’t worry, it’s ok“, fotografie di tutti documenti, inoltro dei documenti alla segretaria a Beijing, rumore di qualcuno bussa alla porta, la mia roba arriva alla spicciolata dalla Capitale, istruzioni, rischiesta di selfie con il fattorino, richiesta accordata, pacco di fogli in mano e indirizzo (in cinese) dell’ufficio della Polizia su un post-it, corsa in strada, taxi che si ferma, visione dell’indirizzo da parte del tassista, mancata comprensione da parte del tassista dell’indirizzo (in cinese), maldestro tentativo del sottoscritto di condurlo a destinazione, tassista che si perde a due isolati dalla destinazione, fallimento del maldestro tentativo, discesa dal taxi, corsa per due isolati, caldo, umiditá al 2000%, ufficio chiuso, maglietta estremamente pezzata, pranzo nell’attesa alla bottega di fronte, facce stupite e ridolini delle cameriere alla vista del sottoscritto, richiesta del menú e di una coca ghiacciata, mancata comprensione delle voci sul menu da parte del sottoscritto, “duì bu qǐ, wǒ shì lǎowài“, ridolini delle cameriere, scelta a caso di un piatto con immagine a colori, pranzo veloce, ritorno alla polizia, registrazione, firme dei documenti vari di cui ignori il contenuto, fotografie di tutti documenti, inoltro dei documenti alla segretaria a Beijing, corsa per strada, tassista che si ferma, foto della destinazione mostrata al tassista, rifiuto da parte del tassista di condurmi alla suddetta destinazione, imprecazioni in toscano stretto al tassista, camminata di quindici minuti lungo la strada principale, sosta alla caffetteria, facce stupite e ridolini delle cameriere alla vista del sottoscritto, richiesta di un Espresso-Single-Eat-In, richiesta accordata, camminata di venti minuti lungo stradine secondarie, maglietta madida, agenzia immobiliare, camicia dell’agente bianca e intonsa, invidia mista a imbarazzo, consegna dei documenti, consegna di chiavi, consegna di tessera del gas, corsa al supermercato, acquisto sconclusionato di prodotti per le pulizie, il cesto della biancheria e l’asse da stiro che si incastrano nel carrello, imprecazioni in toscano stretto al carrello, cassa, ricevuta, fattura, richiesta di consegna a domicilio, richiesta non accordata per ragioni non comprese, “duì bu qǐ, wǒ shì lǎowài“, scoperta mancato raggiungimento di spesa minima, imprecazioni sommesse, impacchettamento della roba, corsa per il parcheggio, taxi, abitacolo farcito di roba, partenza del taxi, ditanza percorsa duecento metri, schianto del taxi contro altro taxi, abbandono del mezzo da parte dell’autista, rissa fa tassisti, abbandono del sottoscritto in macchina a finestrini chiusi in mezzo alla tangenziale, clacson, caldo, umiditá al 3000%, maglietta fradicia, imprecazioni in toscano stretto all’intera categoria dei tassisti, ritorno del tassista dopo venti minuti, ingorgo sulla tangenziale, arrivo a destinazione dopo 40 minuti, discesa dal taxi, roba scaricata sul marciapiede, spola fra il marciapiede e il cancello, sparizione di due scatoloni dal marciapiede, imprecazioni in toscano stretto all’intero genere umano, ritrovamento degli scatoloni direttamente al cancello con signore dall’aria compiaciuta per averli portati a destinazione, imbarazzo e vergogna per le precedenti imprecazioni, ringraziamenti, offerta sigaretta, offerta accordata, arrivo all’ascensore con sei scatoloni, scoperta del black-out in tutto il quartiere con conseguente impossibilitá di salire con la roba al quattordiciesimo piano, chiamata all’agente, arrivo dell’agente, camicia dell’agente bianca e intonsa, invidia mista a incredulitá, telefonata dell’agente a qualcuno, faccia dell’agente che sorride e dice “don’t worry, it’s ok“, arrivo di agenti in camicia bianca e intonsa a prelevare i miei scatoloni, deposito degli scatoloni negli uffici dell’agenzia, bicchiere di acqua calda da bere, maglietta da strizzare, sigaretta seduto fuori dall’agenzia, chiamata al boss, ripristino della corrente elettrica, prelievo degli scatoloni dall’agenzia, consegna degli scatoloni al quattordiciesimo piano, bagagli in albergo, corsa in albergo, prelievo bagagli, camminata di quindici minuti lungo la strada principale con bagaglio a seguito, caldo, umiditá al 10000%, maglietta da buttare, rientro a casa, deposito bagagli, chiamata skype, discesa al ristorante di fronte a casa, richiesta del menú e di una birra ghiacciata, mancata comprensione delle voci sul menu da parte del sottoscritto, “duì bu qǐ, wǒ shì lǎowài“, ridolini delle cameriere, il cazzo che c’avranno da ridere ‘ste cameriere, scelta a caso di un piatto con immagine a colori, cena – ottima – con consultazione email e social networks, sigaretta, richiesta di una ulteriore birra ghiacciata, ulteriore sigaretta, cassa, ricevuta, fattura, rischiesta di selfie con la tipa alla cassa, richiesta accordata, rientro a casa, accensione appalla aria condizionata, denudamento immediato, scoperta mancanza acqua calda per doccia, doccia fredda, morte.

PS: “duì bu qǐ, wǒ shì lǎowài” = “mi dispiace, sono straniero“. Come se un si vedesse.

11 pensieri su “85. Wuhan giorno due (“duì bu qǐ, wǒ shì lǎowài”)

  1. Wô ài nî ❤️ Stay strong anche con la maglietta pezzata. Ps. Ti chiedono le foto perché sei bono

  2. Ho passato gli ultimi due giorni a leggere nei ritagli di tempo libero i tuoi ultimi post. Complimenti per tutto!
    La mia invidia mista ad ammirazione non è per la camicia bianca intonsa dell’agente immobiliare (anche se ammetto che ci vuole del talento), ma è rivolta a te.

  3. Forza Martino, spero che riesca già a sorridere adesso di queste picoole grandi disavventure.
    Bel post.

  4. Dio Martino che ridere!!! Uno stream of consciousness che Joyce levati proprio, talmente realistico che mentre lo leggevo mi pareva di essere lì con te. Daje Martì!

  5. Pingback: 163. Chongqing: Conclave di uno - MartinoExpress - Un pratese in Cina (e dintorni)

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